La seduta spiritica by Antonio Iovane

La seduta spiritica by Antonio Iovane

autore:Antonio Iovane [Iovane, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: minimum fax edizioni
pubblicato: 2021-04-02T22:00:00+00:00


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La perquisizione di Gradoli

Che Gradoli sia la chiave giusta, Benito Cazora lo scopre quindi solo il 18 aprile, quando i telegiornali danno la notizia del ritrovamento del covo:

Quando quella mattina si seppe della base logistica delle BR in via Gradoli, tutto mi fu chiaro.

Ma perché non ci aveva pensato il 6 aprile, quando c’era stata la perquisizione nel paesino di Gradoli?

Cossiga ricorderà, molti anni dopo, che in seguito alla seduta spiritica «a Gradoli successe l’inferno ma non si trovò nulla» e che «la radio e la televisione diedero grande evidenza alla perquisizione a tappeto, casa per casa, cui fu sottoposto nella notte il paese di Gradoli».

E Ferdinando Imposimato, giudice del caso Moro, si chiederà: «Perché, nonostante i telegiornali della sera del 6 aprile 1978 – e i quotidiani del giorno dopo – avessero dato ampio risalto all’infruttuosa ricerca della prigione di Moro nel paesino di Gradoli, la base brigatista di via Gradoli non viene abbandonata dai suoi occupanti?»

Ed è quello che più di vent’anni dopo il senatore Giovanni Pellegrino sta chiedendo ad Alberto Clò. Insomma: dalla seduta spiritica del 2 aprile era uscito il nome Gradoli, il 6 aprile avviene la perquisizione nel viterbese, e lui non collega niente? Aveva saputo dell’irruzione?

«Assolutamente no», risponde Clò.

Pellegrino scuote la testa. Ma come? Ne hanno parlato tutti.

«Il 6 aprile», insiste il senatore, «la televisione trasmise le immagini dell’irruzione militare nel paese di Gradoli: serbo un ricordo molto preciso, ricordo ancora le tute mimetiche e questo paesetto con le sue casette dove si vedevano gli uomini che entravano con il mitra e facevano una perquisizione; un intero paese fu perquisito. Se qualche collega ritiene che il mio ricordo sia sbagliato, lo dica».

Il silenzio assenso riempie la sala della Commissione stragi. Clò non sa bene che pesci prendere. Non ricorda nulla della perquisizione a Gradoli.

Ma siamo sicuri che la perquisizione abbia avuto tutto questo clamore mediatico? E siamo sicuri che una perquisizione a tappeto ci sia davvero stata?

I telegiornali Rai del 6 aprile, data di cui parla Pellegrino, non riferiscono di alcuna perlustrazione nel paesino di Gradoli. Quelli dell’ora di pranzo parlano solo di un’operazione «a Napoli negli ambienti dell’extrasinistra». La sera, a firmare il servizio del Tg1 sulle indagini, è Piero Badaloni.

A Milano sono state eseguite una ventina di perquisizioni da polizia e carabinieri in ambienti legati all’estrema sinistra. Il materiale sequestrato è ora all’esame del magistrato. Nella capitale, e prego la regia di mandare in onda le immagini concordate, nonostante l’enorme mole di lavoro svolta in questi giorni e il grande numero di mezzi e uomini impiegati, i risultati, almeno quelli finora noti ai giornalisti, sono scarsi. Ma mai però come in questa occasione i funzionari della questura sono stati così riservati dal rendere pubblici gli sviluppi delle indagini.

Anche il Tg2 Studio aperto dà altre notizie:

Continuano in tutta Italia, soprattutto a Roma ma anche a Genova e anche a Napoli, le operazioni su vasta scala di polizia e carabinieri e vengono mantenuti i posti di blocco che tendono a stringere lo spazio d’azione dei terroristi.



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